Potrebbe essere il primo caso di cyber crimine al di fuori dall'orbita terrestre. Protagonista l'astronauta Anne McClain, che si sarebbe introdotta di nascosto nei conti dell'ex moglie
Se confermato, sarebbe il primo crimine informatico dallo spazio: l’astronauta americana Anne McClain è stata accusata di essere entrata indebitamente nei conti bancari della ex coniuge mentre si trovava a bordo della Stazione spaziale internazionale.
Come riportato dal New York Times, i fatti risalirebbero al recente periodo di permanenza di Annimal (questo il soprannome dell’astronauta) in orbita, proprio nel mezzo dell’aspra disputa legale per il divorzio dalla ex, Summer Worden, e la contesa del figlio di sei anni. Tramite i propri legali, Worden avrebbe riferito di un accesso anomalo al proprio conto bancario.
Rintracciando l’origine si è risaliti a un network legato all’agenzia spaziale americana Nasa, segnalando l’infrazione alla Federal Trade Commission e all’ispettore generale della Nasa, con l’accusa di furto di identità e accesso non autorizzato a documentazione finanziaria privata.
McClain si è difesa dicendo che è entrata sul conto corrente dall’Iss per controllare che ci fossero fondi a sufficienza per la sussistenza del bambino, come anni prima, utilizzando sempre la stessa password fornita dalla ex partner.
There's unequivocally no truth to these claims. We've been going through a painful, personal separation that's now unfortunately in the media. I appreciate the outpouring of support and will reserve comment until after the investigation. I have total confidence in the IG process.
— Anne McClain (@AstroAnnimal) August 24, 2019
Colonnello dell’esercito con un passato militare di alto livello, McClain è rimasta in orbita per ben 204 giorni nel corso della Missione 58/59 dal dicembre 2018 fino allo scorso giugno 2019. Lo scorso marzo non era riuscita a compiere la prima passeggiata spaziale tutta femminile con Christina Koch per la mancanza di tute idonee per le due astronaute in contemporanea. Il suo è tra i nomi papabili per diventare la prima donna a raggiungere Luna nelle future probabili missioni.
McLain e Worde si erano sposate nel 2014. L’astronauta ha chiesto più volte di poter adottare il figlio che Worden aveva avuto da una precedente adozione. Durante il matrimonio, l’astronauta aveva provveduto a parte del supporto economico dei bisogni del minore ed è proprio da questo punto che parte la sua difesa.