Era da qualche mese ormai che non si sentiva parlare più di Hydrogen One, lo smartphone della statunitense Red basato su schermo olografico e struttura modulare annunciato ormai quasi un anno fa. Notizie recenti parlavano di ritardi nella produzione e di un’uscita programmata per agosto, ma le prime informazioni sul prodotto vero e proprio emerse da diverso tempo a questa parte sono arrivate in queste ore da The Verge, che ha potuto mettere le mani sull’aggeggio in un hands on molto circostanziato ma comunque in grado di chiarire alcuni dei dubbi sul suo funzionamento.
Basato su sistema operativo Android e su un potente ma non più recentissimo processore Snapdragon 835, il gadget è decisamente ingombrante: il display misura 5,7 pollici di diagonale e la scocca metallica (in alluminio o titanio) dal design aggressivo e industriale non fa molto per mantenere le dimensioni al minimo: Hydrogen One però, racconta The Verge, non è fatto per chi vuole un dispositivo compatto, elegante o dotato delle ultime specifiche tecniche.
Come già sapevamo, al centro del telefono ci saranno altri due aspetti, primo fra tutti la modularità . Tramite una serie di pin sulla scocca posteriore al gadget si potranno agganciare nuovi sensori fotografici di categoria reflex/mirrorless che il gruppo deve ancora produrre. Non solo: allo stesso sistema si potranno collegare attacchi standard per trasformare il dispositivo in una vera e propria fotocamera o videocamera, utilizzando anche componenti già sul mercato e prodotti da Fuji, Canon, Nikon, Leica e altri.
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Red non è la prima a proporre qualcosa di simile: Motorola con il suo motomod a marchio Hasselblad ha già tentato di percorrere questa strada. A differenza del gruppo controllato da Lenovo però il produttore statunitense si rivolgerà a un mercato di professionisti, offrendo loro l’integrazione con ecosistemi decisamente più di nicchia.
L’altra componente rivoluzionaria del telefono è il display da 2560 x 1440 pixel con proprietà olografiche, già anticipato ma rimasto ancora una volta parzialmente avvolto nel mistero. Il team di Red infatti, consapevole del fatto che una funzione come la riproduzione di contenuti 3D potesse non risaltare al meglio in fotografia, ha impedito al team di The Verge di catturare qualunque immagine del lato frontale del telefono. Rimane la descrizione verbale dell’esperienza, che parla di contenuti tridimensionali ben visibili da ogni lato e a ogni inclinazione dello schermo, e di diverse demo tra le quali una relativa a una videochiamata olografica che per inviare le immagini degli interlocutori utilizza la doppia fotocamera anteriore del telefono.
Tutto interessante, ma al tempo stesso decisamente dedicato a una fetta di pubblico molto ristretta. Hydrogen One avrà prezzi di poco superiori a quelli di iPhone X (1195 dollari per la versione in alluminio, 1595 per quella in titanio) ma a differenza dello smartphone Apple non è pensato come gadget di massa: vedremo presto come sarà accolto, ma soprattutto come sarà .